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Cultura e Spettacoli 18 Settembre 2022

Baccanale, è dell’artista Joey Guidone l’illustrazione simbolo della rassegna 2022 dedicata ai «Ripieni»

È del giovane artista italiano Joey Guidone l’illustrazione del Baccanale 2022 (dal 22 ottobre al 13 novembre) dedicata ai «Ripieni». Nato a Ivrea nel 1985, la sua formazione artistica include lo Ied di Torino e il Mimaster di Milano. Dal 2015 lavora come illustratore freelance per riviste e giornali, agenzie pubblicitarie, editori, compagnie, istituzioni. Tra i suoi clienti Adobe, The New YorkTimes, The Economist, Die Zeit, The Wall Street Journal, Barilla UK, Feltrinelli e molti altri. Uno degli ultimi lavori per Einaudi è la copertina del libro Autosole di Carlo Lucarelli.

Chiarezza, semplicità, originalità sono i tre fattori chiave del suo approccio all’illustrazione. Giocando liberamente con le metafore visive miscela i concetti sorprendendo l’osservatore e liberandolo dai rigidi confini del pensiero. Il suo stile sintetico ha un forte impatto «con l’intento – spiega Guidone – di essere potenzialmente comprensibile a tutti, un’arte democratica che tutti capiscono al di là del contesto sociale e del background culturale. L’immagine non deve avere uno scopo decorativo ma ci deve raccontare una storia». Ed ecco che la fetta di torta nasconde al suo interno una grotta, «tesoro» da scoprire per gli esploratori muniti di torcia, alla ricerca dei segreti dei «ripieni» che normalmente puoi gustare ma non vedere.

Nelle foto: l’edizione 2021 del Baccanale e l’illustrazione dell’edizione in programma dal 22 ottobre al 13 novembre

Baccanale, è dell’artista Joey Guidone l’illustrazione simbolo della rassegna 2022 dedicata ai «Ripieni»
Cronaca 31 Agosto 2022

In alto i calici, l’Ais Imola ha nominato i vertici della nuova delegazione territoriale

I sommelier imolesi dell’Ais hanno il nuovo direttivo. A guidarla sarà il professionista della narrazione enologica Stefano Luppi che è stato nominato come neo delegato passando dalla delegazione di Bologna a quella imolese. Gli altri membri sono: Kristian Cantaboni (vice delegato), Libero Chiarini (responsabile servizi e formazione), Lorena Zanotti (coordinatrice operativa eventi e servizi), Elisa Balsarin (referente incontri di avvicinamento al vino e degustazioni), Chiara Gaddoni (coordinatrice comunicazione e Social), Lorenzo Zavaglia (responsabile delle degustazioni e coordinatore negli eventi e Gianluca Martini (responsabile eventi sociali). «Il nostro obiettivo – spiega il neo delegato Stefano Luppi – è valorizzare il territorio, ambito d’incontro di due culture regionali vitivinicole molto diversificate e qualitative. Un altro nostro obiettivo è quello di riuscire a creare un clima inclusivo per raccogliere appassionati, professionisti e neofiti del mondo del vino negli eventi, degustazioni e visite in cantina che organizzeremo». Altra importante caratteristica del nuovo corso dei professionisti della narrazione enoica c’è quella di non fermarsi al solo vino, anche se rimarrà, ovviamente al centro di tutto l’operato della delegazione Ais imolese. «Vogliamo – conferma Luppi – esaltare i vari produttori locali creando coesione e un effetto sinergico che possa dar valore ai loro diversi punti di forza. Verrà così dedicata particolare attenzione alla comunicazione e al racconto della Denominazione di origine “Colli di Imola” e dell’Albana di Imola, un vitigno autoctono che può realmente farsi portavoce della zona». Per farlo una prima data con un evento importante è già stata segnalata: si tratta – illustra Luppi – di “Vagando Degusto”, che si terrà alla tenuta al Palazzo di Varignana, sabato 24 settembre 2022, dalle 10, durante il quale si svolgerà una visita con degustazione di olio e vino. L’evento è organizzato da Ais Romagna, delegazioni di Imola e Faenza, in collaborazione con Ais Bologna e si sta in queste settimane delineando nella sua conformazione definitiva».

Nella foto (Ais Imola) la nuova delegazione dei sommelier

In alto i calici, l’Ais Imola ha nominato i vertici della nuova delegazione territoriale
Cronaca 25 Giugno 2022

Dozza entra a far parte dell’itinerario culturale “Iter Vitis' del Consiglio d’Europa

Dozza e il suo patrimonio vitivinicolo diventano una meta fidelizzata dell’itinerario culturale “Iter vitis”, realtà di promozione territoriale nata per valorizzare i paesaggi della vite e del vino che nel 2009 ha ottenuto l’importante certificazione da parte del Consiglio d’Europa.
Oltre che ad essere sede dell’Enoteca regionale dell’Emilia-Romagna, nel Borgo dipinto si trovano tracce della viticoltura tra le opere dipinte sui muri delle case del centro storico, lungo la Passeggiata degli artisti e il Sentiero del vino, senza dimenticare l’annuale Festa del vino.
«Questa ulteriore certificazione, che tra le altre cose ha un deciso ed ampio respiro sul continente, connota Dozza tra le realtà più importanti dal punto di vista vitivinicolo – commenta Luca Albertazzi, primo cittadino –. E per noi questo non è di certo una sorpresa. La nostra mission è quella di mettere in sinergia le varie relazioni istituzionali che curiamo quotidianamente allo scopo di potenziare le peculiarità di un territorio che ha una molteplicità di attrattori. Un modo per valorizzare relazioni, competenze, capacità e contenuti attraverso un sistema di rete». (lu.ba.)

Nella fotografia, un”opera in tema vino

Dozza

Dozza entra a far parte dell’itinerario culturale “Iter Vitis' del Consiglio d’Europa
Ciucci (ri)belli 28 Ottobre 2020

Il Baccanale 2020 dei bambini

Dal 31 ottobre al 22 novembre 2020 torna a Imola il Baccanale, la rassegna culturale ed enogastronomica, che da oltre trent’anni affronta i temi della cultura del cibo e racconta tradizione culinaria del territorio. Quest’anno il tema è una riflessione sul mangiare A casa e fuori, anche alla luce delle limitazioni imposte dal Covid-19. In programma non mancano le iniziative pensate per i più piccoli. Eccole qui di seguito (NB: come sempre, alla luce degli ultimi Dpcm anti Covid, consigliamo di verificare l’effettivo svolgimento, contattando i numeri indicati):

Domenica 8 novembre

Ore 15.30-17, al convento Osservanza, via Venturini 4

Dentro il dolce (età 6-11 anni)

Laboratorio di dolci per bambini, a cura dell’Associazione Imola Experience. In contemporanea verrà effettata una lezione sui dolci per adulti. Costo: 10 euro. Per info e prenotazioni (obbligatorie, posti limitati): tel. 333 7081701.

Ore 16, palazzo Tozzoni, via Garibaldi

Pranzi da Re… cene da Conti! (età 3-6 anni)

Appuntamento della rassegna Giocamuseo. «Apparecchiare la tavola per una cena regale non è facile! Il coltello andrà a destra o a sinistra? Quanti bicchieri che confusione! E le ricette? Scopriamo insieme ai Conti Tozzoni tutti i segreti della buona tavola e disegniamo il nostro menù per una cena da veri Conti!». Costo: 4 euro a bambino (i bambini che già possiedono o aderiscono alla card cultura junior hanno diritto alla riduzione del biglietto di ingresso ai laboratori, 3 euro).  Obbligo di mascherina per tutti i bimbi durante la visita in museo. Per le attività in laboratorio sarà garantito il distanziamento delle postazioni di lavoro.  Massimo 16 bambini per ogni laboratorio. E’ necessario prenotarsi telefonando allo 0542 602609 a partire dal lunedì precedente al sabato o alla domenica del laboratorio prescelto. Per info: musei@comune.imola.bo.it.

Martedì 10 novembre

Dalle ore 16.45, al Ceas Imolese, presso Sante Zennaro, via Pirandello 12

Il mio primo ricettario (età 8-11 anni)

Attraverso giochi e osservazioni, alla scoperta dei tanti prodotti alimentari, spontanei e coltivati, del nostro territorio. Ingredienti locali, “fuori casa”, da conoscere e utilizzare con fantasia per cominciare a creare un vero e proprio ricettario. Il laboratorio si svolgerà al raggiungimento di un numero minimo di partecipanti. Gratuito. Per info e prenotazioni (obbligatorie): tel. 0542 602183, ceas@nuovocircondarioimolese.it.

Venerdì 13 novembre

Ore 17-17.45, libreria Il Mosaico, via Aldrovandi 5

I miei vicini e i loro giardini (età 1-3 anni, con accompagnatore)

Letture. Costo: 4 euro. Per info e prenotazioni (obbligatorie, posti limitati): tel. 0542 21949 – il mosaicolibreriadeiragazzi@gmail.com

Venerdì 20 novembre

Ore 17-17.45, libreria Il Mosaico, via Aldrovandi 5

A casa mia, a casa tua (età 3-6 anni, con accompagnatore)

Letture. Costo: 4 euro. Per info e prenotazioni (obbligatorie, posti limitati): tel. 0542 21949 – il mosaicolibreriadeiragazzi@gmail.com

Sabato 21 novembre

Ore 10.30, Casa Piani, via Emilia

Menta, pistacchio o cioccolato (età 4-7 anni, con accompagnatore)

Laboratorio creativo con mamma o papà; in occasione del Baccanale, Casa Piani si trasforma in laboratorio di pasticceria per preparare dolcissime prelibatezze. In collaborazione con Macchine Celibi. Costo: 3 euro. Per info e prenotazioni (obbligatorie, posti limitati): tel. 0542 602630

Domenica 22 novembre

Ore 16, palazzo Tozzoni, via Garibaldi

Fatto in casa, a casa Tozzoni (età 6-11 anni)

Appuntamento della rassegna Giocamuseo. «Quando non c’era il supermercato… quanti cibi venivano realizzati in casa! Sughi, conserve, marmellate… Esploriamo la cucina di Palazzo per scoprire tutti gli strumenti che servivano per realizzare queste bontà e decoriamo i nostri vasetti di vetro personalizzati!». Costo: 4 euro a bambino (i bambini che già possiedono o aderiscono alla card cultura junior hanno diritto alla riduzione del biglietto di ingresso ai laboratori, 3 euro). Obbligo di mascherina per tutti i bimbi durante la visita in museo. Per le attività in laboratorio sarà garantito il distanziamento delle postazioni di lavoro.  Massimo 16 bambini per ogni laboratorio. E’ necessario prenotarsi telefonando allo 0542 602609 a partire dal lunedì precedente al sabato o alla domenica del laboratorio prescelto. Per info: musei@comune.imola.bo.it.

Il Baccanale 2020 dei bambini
Cronaca 11 Febbraio 2020

Il Lions Club Imola ha dedicato una serata alle potenzialità dell’Appennino imolese

Un affascinante viaggio fotografico lungo la valle del Santerno, curato da Marco Maccarelli, ha fatto da cornice al meeting del Lions Club Imola dedicato alla valorizzazione delle potenzialità dell’Appennino imolese.

Sono state evidenziate esperienze importanti, a partire da quella di Valter Obici che gestisce l’azienda faunistico venatoria Monte Cappello nel Comune di Castel del Rio: «802 ettari di territorio coltivato e boschivo dove si può cacciare pagando delle quote – spiega Obici, dirigente del gruppo Ima di Ozzano – che vengono in parte reinvestite per mantenere una costante qualità di selvaggina ed in parte divise fra i 22 proprietari dei terreni che si ritrovano così un reddito agricolo supplementare. Poi per gestire la macellazione di cinghiali ed ungulati vari abbiamo dato vita ad un macello in piena regola, gestito da Giuseppe Mascherini, per fare uscire carni certificate dal punto di vista sanitario e, per chiudere il cerchio, è stato avviato l’agriturismo L’ululato dove si possono apprezzare queste carni di pregio».
In questa maniera si sono creati diversi posti di lavoro sempre molto importanti per il fragile equilibrio economico della vallata.

In questa direzione si è mossa anche la cooperativa Clai di Imola, acquisendo il caseificio La Faggiola di Palazzuolo sul Senio: «Abbiamo in questa modo salvaguardato importanti posti di lavoro nell’alta valle del Senio – sottolinea Pietro D’Angeli, direttore della cooperativa – ma anche valorizzato una produzione tipica del nostro Appennino, potenziandone la rete vendita».

Si è poi passati alle valutazione del turismo a 2 ruote per il quale Erik Lanzoni, direttore di If, società di promozione del territorio imolese e faentino, ha fatto il punto sulla pista ciclabile che dovrebbe prendere forma nei prossimi mesi e sul “ciclo brevetto” che interessa le vallate da Dozza a Brisighella passando per Castel del Rio.

Fra i relatori anche Fabio Gioio Gioellieri, direttore sportivo di Appennino Bike, che ha presentato un entusiasmante video emozionale sull’attività di Enduro Mountain Bike, tutto girato sulle colline attorno a Castel del Rio ed ha spiegato: «Il nostro lavoro spazia dalle scuole di MTB per i più piccini alle escursioni anche per disabili e non vedenti, fino all’organizzazione di gare di Enduro che portano centinaia di ciclisti nella nostra vallata dotata di preziosi percorsi con i più svariati gradi di difficoltà». (r.cr.)

Il Lions Club Imola ha dedicato una serata alle potenzialità dell’Appennino imolese
Cultura e Spettacoli 5 Gennaio 2020

I consigli della blogger Monica Campagnoli: «Nella calza della Befana raviole e biscotti fatti in casa»

E” una festa dal sapore agrodolce, perché è l”ultimo giorno di vacanza prima del ritorno a scuola, ma un tempo era attesissima dai bambini perché dalle nostre parti era lei, non Babbo Natale, a portare i regali. Regali semplici, arance, frutta secca, qualche dolcetto se le famiglie potevano permetterselo. Stiamo parlando naturalmente della Befana, la vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, festa liturgica dell”Epifania, attraversa il cielo a cavallo della sua scopa e scende dai camini per riempire le calze di cose buone per i bimbi che se le sono meritate oppure di carbone, magari dolce, se sono stati un po” disobbedienti.

Con Monica Campagnoli, ricercatrice, giornalista e curatrice del blog «Tortellini & Co», concludiamo il periodo delle feste (qui potete trovare i consigli per i menù di Natale e di Capodanno) cercando di dare qualche spunto su come riempire la calza dei bimbi in maniera personalizzata. «La Befana è una bella figura della nostra tradizione, da riscoprire – esordisce Monica -. Dal mio punto d”osservazione che è il blog, tramite il quale ho contatti e relazioni anche con un pubblico straniero, ho notato che c”è interesse per questa festa. Prima era sconosciuta, ora sta vivendo un nuovo momento di successo».

L”idea allora è andare in cerca dei sapori di un tempo, optando per cose fatte in casa piuttosto che per i dolci industriali. «Può diventare – prosegue la Campagnoli – una bella occasione per raccontare qualcosa ai bambini, per esempio riscoprendo la ricetta del pan croccante, oppure offrendo loro il crìcrì, come lo chiamava mia nonna, un cioccolatino fatto in casa. A me piace l”idea di cucinare biscottoni un po” più grandi del solito e confezionarli in pacchetti fatti con la carta velina. Poi si possono aggiungere qualche soldino di cioccolato e le pastigliette di zucchero».

E a proposito di ricette da raccontare, perché non preparare le raviole, classico dolcetto bolognese? «Non lasciamoci scappare l”occasione di condividere qualcosa con i nostri bambini – conclude la blogger -. Mettiamo sul tavolo delle feste la cosa più preziosa che abbiamo, il tempo. Tempo di qualità, da trascorrere insieme, lasciando perdere il cellulare magari. Se noi per primi guardiamo altrove, non diamo il giusto valore alle persone che amiamo. Meglio la bocca piena… che gli occhi incollati allo smartphone!». (mi.ta.)

Per ricette e consigli: https://www.tortelliniandco.com/

I consigli della blogger Monica Campagnoli: «Nella calza della Befana raviole e biscotti fatti in casa»
Cronaca 4 Gennaio 2020

Ozzano vivrà una domenica da protagonista a Fico grazie alla rassegna Comuni in Festa

Domenica 5 gennaio 2020 Ozzano Emilia protagonista a Fico, il parco del cibo più grande del mondo che si trova a Bologna. Il Comune e la Proloco, affiancati da alcune aziende del territorio, parteciperanno infatti alla rassegna «Comuni in Festa», promossa da Fico con l”obiettivo di raccontare le tradizioni culturali e culinarie di tutti i Comuni italiani. Per l”intera giornata Ozzano si presenterà al pubblico attraverso l”allestimento di un”area espositiva nella quale si svolgeranno degustazioni, presentazioni delle tipicità enogastronomiche e del sistema di accoglienza turistica e uno spazio per i cooking show, dove saranno protagonisti ricette e tipicità locali: il cardo ozzanese (Azienda Gualandi), gli «imbutini» (Arte della Pasta) e i lieviti e preparati per dolci (Ar.pa).

Nell”occasione sarà inoltre presentato in anteprima assoluta il nuovo brick Eco-Logiko “plastic free” brevettato dall”azienda ozzanese “Arti grafiche Reggiani”. A far conoscere il territorio, inserito nel Parco regionale “Ente Emilia orientale” (che sarà presente a Fico), contribuiranno anche diversi produttori locali che offriranno i loro prodotti in degustazione, dai vini pluripremiati della Palazzona di Maggio al miele e derivati dell”Apicoltura Palazzo Bianchetti agli insaccati della Bottega Laboratorio La Palazzina di Ciagnano. Infine, dal 5 gennaio al 5 marzo 2020 per gli ozzanesi che visiteranno Fico è prevista in omaggio la “Carta privilegio”, che dà diritto al 10% di sconto per un anno su tutti i prodotti acquistabili all’interno del Parco del cibo. (r.cr.)

Nella foto tratta dal sito del Comune di Ozzano l”area espositiva dei Comuni in Festa a Fico

Ozzano vivrà una domenica da protagonista a Fico grazie alla rassegna Comuni in Festa
Cultura e Spettacoli 29 Dicembre 2019

Il cenone di Capodanno tra piatti tradizionali e nuove ricette: i consigli di Monica Campagnoli

La notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio è certamente la più lunga dell”anno. C”è chi attende la mezzanotte al ristorante, in piazza o in giro per locali e chi preferisce organizzare il cenone in casa, insieme ad amici e parenti. E voi? Avete scelto di mettervi ai fornelli a San Silvestro e siete a caccia delle ultime idee per il menù? Dopo i consigli per la tavola di Natale, Monica Campagnoli, ricercatrice, giornalista e curatrice del blog «Tortellini&Co», ci fornisce qualche dritta per preparare piatti adatti all”occasione. 

La filosofia di fondo? Tutti devono passare una serata piacevole in compagnia, anche chi cucina. «Io opterei per portare tutto in tavola in contemporanea, in modo da mangiare insieme comodamente, senza che qualcuno debba fare la spola tra cucina e mensa mentre gli altri si divertono – spiega Monica -. Per cominciare, opterei per una spuma di mortadella e un patè di lenticchie, tanto per rispettare la tradizione, serviti con le streghette imolesi, distribuite in tante ciotoline comode per tutti i commensali».

Il primo potrebbe poi essere una bella pasta al forno. «Si può fare al pomodoro, al ragù, alle verdure ed è sempre una garanzia – commenta la blogger -. Tra l”altro è più buona fatta uno o due giorni prima, perché prende sapore. Se si ricopre la teglia con l”alluminio la pasta non si secca e il sugo non si asciuga. Poi si porta in tavola e si sporziona direttamente. A Capodanno si può fare, è un”occasione più informale rispetto al Natale». Andando avanti guardando alla tradizione, il secondo ideale è il cotechino con le lenticchie. Ma servito in una maniera diversa e originale. Ecco cosa suggerisce Monica Campagnoli: «Un”idea carina è presentare delle fettine di pandoro, magari tagliate a forma di stella, scaldate sulla piastra e decorate con una fettina di cotechino e un cucchiaino di lenticchie. E” una delle tante idee della cucina del riciclo. In questa occasione io preparo spesso crostini di pandoro o panettone, è proprio un piatto da Capodanno. Sia il pandoro che il panettone si prestano inoltre ad essere abbinati con confetture e mostarde».

Prima dei dolci, via con un bel giro di frutta fresca e secca che, sottolinea la blogger, «aiuta ad aspettare». Poi via libera ai dessert, anche questi preparati volendo qualche giorno prima. Uno di questi potrebbe essere la torta di mascarpone con salsa di lamponi, senza cottura, con una base di biscotti sbriciolati e una crema di mascarpone con vaniglia o succo di limone, sulla quale va poi versata la salsa. Un”altra idea è la torta di pancake al latticello, farcita con una crema di formaggio spalmabile e coperta con la crema al cioccolato. «Anche in questo caso – aggiunge la Campagnoli – i pancake, un po” grandi, si possono fare anche due giorni prima, la crema il giorno prima e poi la torta si monta il giorno stesso. E” una torta a strati che poi si ricopre con la crema al cioccolato anche sui lati e si decora con meringhe o frutta secca». E chi cerca un”idea dolce ma light, può provare le crostatine con crema di avocado al cacao. Una crema che può anche non essere zuccherata e che è buona anche da sola, in bicchierini individuali, coperta di frutta fresca. (mi.ta.)

Per ricette e consigli il blog di Monica Campagnoli è https://www.tortelliniandco.com/

Il cenone di Capodanno tra piatti tradizionali e nuove ricette: i consigli di Monica Campagnoli
Cronaca 22 Dicembre 2019

Tortellini in brodo di cappone e insalata russa, i consigli di Monica Campagnoli per la tavola di Natale

La famiglia riunita, una tavola imbandita, la giusta atmosfera per accentuare ancora di più il piacere di ritrovarsi insieme. Nessuna festa quanto il Natale sa esaltare il gusto della tradizione e della convivialità. Ed ecco allora l”importanza della cura nella scelta dei cibi da servire per il pranzo più atteso dell”anno, che impegna cuoche e cuochi a cimentarsi nelle più collaudate ricette di casa. Se però qualcuno ha dubbi su cosa mettere in tavola il 25 dicembre ecco qualche prezioso consiglio per una sicura riuscita, con l”aiuto di Monica Campagnoli, imolese, ricercatrice, giornalista e cuoca che, da qualche anno, è curatrice di un blog di cucina dal titolo «Tortellini&Co». Nel menù di Monica, è proprio la tradizione a farla da padrona, una tradizione che i suoi lettori sembrano proprio apprezzare, come dimostrano i risultati delle ricerche compiute. «Una delle ricette più ricercate – conferma infatti la stessa Campagnoli – è il brodo di carne. E sulla tavola di Natale un bel primo in brodo, dai classicissimi tortellini ai golosi passatelli, non può mancare».

Ad aprire il pranzo di festa, però, ci sta bene anche un bell”antipasto. Perché non dei tramezzini? «Non si fanno quasi mai, ma ci si può divertire a prepararli perché si possono fare in tanti modi, anche di solo prosciutto o di formaggio, adattandoli alle situazioni e agli ospiti», consiglia Monica. Poi, come anticipato, ecco i tortellini oppure i cappelletti, in questo caso serviti con un brodo di cappone. «L”alternativa vegetariana è rappresentata dai passatelli – aggiunge la blogger -, tra l”altro più semplici e veloci da preparare».

Dopo il primo, l”immancabile arrosto nella versione che ciascuno preferisce. E come contorno la Campagnoli opta per la sontuosa insalata russa che, rimarca, «mi piace molto, anche perché si può preparare con la maionese casalinga oppure con una buona maionese comprata. Tra i secondi aggiungerei poi un bel flan di formaggio, la torta che si faceva una volta nella zona tra Castel del Rio e Firenzuola. Io ci metto emmenthal, parmigiano e mascarpone. Il flan non è come il soufflé, non ti tradisce mai e si può accompagnare con piselli e carote. Se lo si fa in uno stampo con il foro al centro, si può riempire di polpettine. Poi sulla tavola di Natale ci stanno bene anche le cipolline glassate all”aceto balsamico».

Per i dessert, il certosino di Bologna è un classico delle feste. Monica suggerisce inoltre il Montebianco rivisitato, fatto con la polpa delle patate dolci cotte in forno, passate e mescolate con cacao e zucchero a piacere, poi ricoperto di panna montata. Ma Il Natale ideale della giornalista blogger passa anche dalla riscoperta di utensili poco usati, come la zuppiera, tradizionale piatto da portata che spesso resta a prendere polvere insieme ad altri pezzi del servizio buono. «Io quest”anno la porterò in tavola – conclude la Campagnoli – perché a forza di tenere gli oggetti nella credenza per paura di romperli si finisce per dimenticarli. Invece vanno trasmessi con i ricordi che ad essi sono legati». (mi.ta.)

Per ricette e consigli il blog di Monica Campagnoli è https://www.tortelliniandco.com/

Nelle foto Monica Campagnoli, i tortellini in brodo e il Montebianco rivisitato

Tortellini in brodo di cappone e insalata russa, i consigli di Monica Campagnoli per la tavola di Natale
Cultura e Spettacoli 8 Dicembre 2019

La storia del ristorante San Domenico nel libro di Valentino Marcattilii e nei ricordi di Gianluigi Morini

Una tastiera del computer comprata a New York da imparare ad usare, le notti insonni dopo l’intervento al cuore, i ricordi che sgorgano spontanei, di una vita vissuta intensamente in cucina. Molto intensamente. Nasce così il libro «Il San Domenico, la mia vita» di Valentino Marcattilii e Mauro Bassini, con la prefazione di Massimo Bottura (Casa editrice Minerva, collana Ritratti di Gusto), presentato domenica scorsa, 1° dicembre, in una sala grande di palazzo Sersanti gremita come un uovo. «Si può dire che ho scritto delle memorie per imparare ad usare la  tastiera del computer nuovo che, essendo pensata per il mercato statunitense, è diversa da quella che abbiamo in Europa – ha scherzato Valentino -. Scrivevo, scrivevo e alla fine mi sono accorto che avevo oltre 250 fogli pieni di storie. Ne ho parlato con Mauro Bassini ed Elisa Azzimondi, che avevano curato il libro di Massimiliano (Massimiliano Mascia, chef del San Domenico,nipote di Valentino, Ndr) e l’avventura del libro è partita».

Dentro ci sono i ricordi di una vita: dall’infanzia nell’amato paesino d’Abruzzo, Mosciano Sant’Angelo, dove Valentino è nato, all’arrivo ad Imola, ancora bambino, nel novembre del 1961, con mamma Rosina e papà Pasquale, la sorella Sandra e il fratello Natale, a quando è entrato per la prima volta al San Domenico, alla sua evoluzione professionale, con gli stage in Francia. Poi la «scoperta» dell’America, la Formula Uno, i tantissimi personaggi indimenticabili incontrati in questa lunga carriera di chef internazionale, fino ad arrivare all’oggi ed alla conduzione della cucina affidata al nipote Massimiliano Mascia.

L”intero servizio dedicato a Valentino Marcattilii è su «sabato sera» di questa settimana (5 dicembre), che contiene un ampio approfondimento sui protagonisti della storia del ristorante San Domenico di Imola, che il 7 marzo 2020 compirà 50 anni. Accanto a Valentino, ecco infatti Gianluigi Morini, il fondatore del locale, al quale nei giorni scorsi è stato dedicato un incontro organizzato dalla Delegazione di Imola dell’Accademia italiana della cucina in occasione del Baccanale 2019, con la sala conferenze della biblioteca comunale strapiena. Morini, che nella vita è stato attore e bancario, alle sue passioni ne aggiungeva
poi un’altra: quella per la buona cucina. «Mi piaceva fare qualcosa in casa, per gli amici. Solo che mia moglie dopo un po’ mi disse: “Non puoi trasformare la casa in un ristorante. Perché non ne apri uno vero?”. E lì mi dissi: “Se ho fatto l’attore, posso fare anche il ristoratore”». Così il 7 marzo del 1970 Morini aprì il ristorante San Domenico, al piano terra della casa in cui era nato. (r.c.)

Leggi il servizio completo con ampio corredo fotografico su «sabato sera» del 5 dicembre

Nella foto: in primo piano Gianluigi Morini, dietro lo staff del San Domenico con Valentino Marcattilii (ultimo a destra), accanto al fratello Natale

La storia del ristorante San Domenico nel libro di Valentino Marcattilii e nei ricordi di Gianluigi Morini

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