Battaglia Imola-Mugello per la F.1, per il giornalista Pino Allievi favorita la pista toscana: «Ferrari decisiva»
Due indizi non costituiscono una prova, ma se il giornale sportivo nazionale più letto, cioè la rosea, finge di travisare le parole di Ross Brawn, direttore generale del settore Motorsport di Liberty Media, la società che gestisce i diritti della F.1, trasformando Imola, citata dall’ex ingegnere di Ferrari e Mercedes come possibile sede di un secondo Gran Premio di F.1 in Italia, in Mugello, e poi a distanza di pochi giorni un altro quotidiano titola una dichiarazione di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club Italia: «Se l’Italia raddoppia, più Mugello che Imola», è evidente che siamo di fronte a due coincidenze perlomeno strane. «Il Mugello è di proprietà della Ferrari, ed è più facilmente presidiabile per una gara a porte chiuse rispetto a Imola, che confina col centro abitato» la successiva spiegazione dello stesso Sticchi Damiani.
Ragione che ha in parte confermato Pino Allievi, ex firma storica della Gazzetta dello Sport, opinionista della Rai per il Mondiale di F.1 e ora titolare di una rubrica sul settimanale Autosprint. «La Ferrari sa come vanno condotte le trattative – ha detto Allievi -. E la casa di Maranello potrebbe essersi inserita, accollandosi le spese
organizzative relative all’e- vento, quando ha visto che Silverstone ha avuto in concessione due gare senza dover sborsare un euro a Liberty Media. Personalmente Imola non la vedo favorita. In questi casi sono fondamentali gli appoggi politici locali, regionali, nazionali. Quando nel 1980 il Gran Premio d’Italia passò da Monza a Imola, ed è capitato una sola volta, furono decisive le volontà di Enzo Ferrari in primo luogo, e poi quelle della politica». Nel frattempo la rivista Autosprint ha lanciato la sfida, tramite sondaggio, proprio tra la pista toscana, l’impianto in riva al Santerno ed un eventuale Monza-bis. Chi vincerà? Votate!
In attesa però che Liberty Media sciolga le riserve, domenica 7 giugno si è concluso invece il sondaggio di «sabato sera» sulla propria pagina Facebook, nel quale abbiamo chiesto agli internauti se fossero favorevoli al ritorno del Circus all’autodromo Enzo e Dino Ferrari, seppur a porte chiuse. Su 431 votanti, ben il 95% degli utenti hanno cliccato «Si», mentre solo il 5% ha espresso parere negativo. Sicuramente tutto questo non peserà sulla scelta finale di Liberty Media, ma testimonia come il legame tra i tifosi, la città di Imola e la F.1 sia rimasto intatto e senza tempo. (a.d.p.)
L’articolo completo su «sabato sera» dell’11 giugno.
Nella foto: Pino Allievi e il risultato finale del sondaggio
È particolare come un quotidiano nazionale di indubbio rilievo riprenda le dichiarazioni di Ross Brawn (direttore sportivo generale della Formula 1) che menzionava Imola come probabile secondo gran premio sostituendolo al Mugello spostando totalmente l’attenzione mediatica su un altro autodromo ma sopratutto alterando la notizia originale. È un fatto grave che fa pensare ad altrettanto gravi pressioni “politiche” nel voler sempre contrastare ogni proposta dell’autodromo di Imola. Lo stesso Sticchi Damiani non ha mai nutrito pubblicamente un interesse verso Imola (anzi da prima aveva negato la possibilità di un secondo GP Italiano ma quando si sono aperte le possibilità del Mugello ha cambiato idea).
Tutto questo interesse al Mugello cozza contro la decisione del CEO Paolo Poli che ha preferito non ospitare la MotoGP nel circuito toscano per evidenti difficoltà di organizzare un evento a porte chiuse. Mi chiedo come possa avere il medesimo circuito ad avere difficoltà con la MotoGP e non con la Formula 1.
Eppure a differenza di un Imola, che ha il confine ben delimitato grazie agli interventi fatti negli anni passati per contrastare gli accessi abusivi e il rumore, il Mugello ha buona parte dei confini adiacenti al bosco che non ne facilità la sorveglianza.