Libera Imola gioca in attacco contro l’Imolese di De Sarlo
Il presidio «Giudice Alberto Giacomelli» di Imola e del circondario dell’associazione Libera ha presentato oggi pomeriggio il report «Monitorare il territorio-L’acquisizione lampo dell’Imolese Calcio». Un lavoro che parte, per l’appunto, dalla veloce acquisizione della società da parte di Antonio De Sarlo nell’estate del 2021, per portare alla luce quella che il presidio ritiene essere una situazione di rischio su cui mantenere alta l’attenzione. Presenti a Imola per l’occasione anche Lucilla Andreucci, responsabile del settore sport di Libera nazionale, e Andrea Giagnorio, referente di Libera Bologna.
«Il report è una raccolta di notizie giornalistiche, relazioni parlamentari e della prefettura, sentenze e atti giudiziari che portano alla luce delle notizie che nel nostro territorio non sono state approfondite come ci saremmo aspettati – spiega il presidio – Un lungo lavoro di monitoraggio e di analisi in rete, che parte dall’impegno per la giustizia sociale, per una politica trasparente, per una cultura della legalità, per una cittadinanza attiva e per la ricerca della verità che Libera si è posto come obiettivo costitutivo a livello nazionale. Nonché dalle esperienze di questo genere già svolte su Bologna». Oltre all’aspetto del mancato approfondimento dei documenti citati in precedenza, «siamo consapevoli che quello sportivo è un ambiente attorno al quale girano molti interessi economici e che in particolare il business del calcio rappresenta una particolare attrattiva anche per la criminalità organizzata – aggiunge il presidio –, come spiega Pierpaolo Romani nel suo libro Calcio criminale».
E «riteniamo importante sottolineare che lo scopo del report non è quello di giudicare, ma di fare luce su quello che è avvenuto con l’acquisizione dell’Imolese: da dove arrivano i soldi? Perché acquisire una società con diversi debiti? Perché una trattativa così veloce? Come sono andate le precedenti -o tentativi di- acquisizioni di società calcistiche da parte di Antonio De Sarlo? – continua –. Il dato di partenza nella risposta a queste domande è l’impossibilità di ricostruire fino in fondo le vicende, e quindi di giungere al cuore della verità: il nostro intento è quello di fornirne frammenti, pezzi di un puzzle che, tuttavia, non starà a noi ricongiungere». (r.cr.)
Foto dell’iniziativa