Il sommelier del San Domenico Francesco Cioria e i consigli per il vino delle feste
Si è chiuso con un lutto il tribolato 2020 del ristorante San Domenico. Già messo a dura prova dal Covid-19, lo storico locale imolese, che proprio quest’anno ha tagliato il traguardo dei cinquant’anni di attività, ha detto addio al suo fondatore, Gianluigi Morini. Un epilogo che offusca le soddisfazioni più recenti, come la conferma, per nulla scontata, delle 2 stelle Michelin alla cucina guidata da Valentino Marcattilii e Massimiliano Mascia e il riconoscimento «Identità di sala» nell’edizione straordinaria di Identità golose assegnato al sommelier Francesco Cioria.
Le feste natalizie sono l’oc- casione per chiedere qualche consiglio a Cioria su come non solo mangiare bene, ma anche bere bene, abbinando i vini giusti ai piatti della tradizione. «Il vino delle feste? Io partirei dalla base – risponde -: scegliamo i piccoli produttori, quelli che stanno facendo una grande fatica in questo periodo particolare, come tutti, certo, ma per loro è più difficile, con i ristoranti che lavorano molto meno e l’impossibilità di girare per promuovere i prodotti. Un piccolo produttore è figlio della raccolta di un’annata. Inoltre, i piatti della tradizione vanno abbinati ai vini della tradizione. In genere c’è un connubio forte tra vini prodotti in una regione e i piatti preparati nella stessa, un piatto è sempre perfettamente accostabile a un vino prodotto nella stessa regione».
Il pensiero corre ai vini tipici del territorio, l’Albana, il Sangiovese. E Cioria confer- ma: «Il Sangiovese è uno dei vitigni più coltivati, ha cento sfaccettature diverse, è un prototipo che si modifica costantemente in base all’altitudine, al paese. Occorre ricercare le specifiche del vino giuste per accostarlo ad un piatto». Per orientarsi, il consiglio dell’esperto, soprattutto a chi non ha basi in materia, è affidarsi alla professionalità. «È vero che l’e-commerce ha preso il sopravvento e che si è
più pigri e magari si preferisce fare acquisti direttamente su internet, ma ricordiamoci che ci sono enoteche con professionisti pronti a dare i suggerimenti giusti. La professionalità è alla base di tutto. Internet è la più grande invenzione dell’ultimo secolo, ma è un’arma a doppio taglio, per qualsiasi dubbio è meglio affidarsi al professionista». E anche sulle bollicine, indi- spensabili per i vari brindisi del periodo natalizio, Cioria punta sul bere italiano. «Lo champagne piace a tutti, io ne sono un grandissimo cultore e consumatore – concede – ma in questo momento storico è meglio privilegiare i prodotti nostrani, Prosecco, Franciacorta, la diversità che abbiamo in Italia pochi paesi ce l’hanno». (mi.ta.)
Ulteriori approfondimenti su «sabato sera» del 24 dicembre.
Nella foto: il sommelier del San Domenico, Francesco Cioria