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Cronaca 3 Gennaio 2023

Coronavirus, scende a 5 giorni l’isolamento dei positivi, prosegue l’obbligo di mascherina in ospedali e case di riposo

Con l’approvazione della legge 199 del 30 dicembre (la conversione del cosiddetto “decreto rave”) sono entrate in vigore le nuove procedure in tema di gestione del Sars-Cov2 che allentano ulteriormente le restrizioni nella gestione dei casi positivi, considerata l’attuale evoluzione del quadro clinico del Covid-19.

Prima cosa è stato eliminato l’obbligo di tampone negativo per uscire dall’isolamento. Inoltre l’isolamento scende a 5 giorni dal primo tampone positivo (molecolare o antigenico) sia gli asintomatici sia per coloro che si ammalano ma non presentano sintomi negli ultimi 2 giorni. E’ obbligatorio, a termine dell’isolamento, l’uso di mascherina Ffp2 fino al 10° giorno dall’inizio della sintomatologia o dal primo test positivo (nel caso degli asintomatici), ed è comunque raccomandato di evitare persone ad alto rischio o ambienti affollati. Queste precauzioni possono essere interrotte in caso di negatività a un test antigenico o molecolare.

Per i casi che sono sempre stati asintomatici l’isolamento potrà terminare anche prima dei 5 giorni qualora un test antigenico o molecolare effettuato presso struttura sanitaria o farmacia risulti negativo. Anche per gli operatori sanitari, se asintomatici da almeno 2 giorni, l’isolamento potrà terminare non appena un test antigenico o molecolare risulti negativo.

Scende a 5 giorni l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 al chiuso o in presenza di assembramenti per chi ha avuto contatti stretti con soggetti positivi.

Qualche precauzione in più per i soggetti immunodepressi, il cui isolamento potrà terminare dopo un periodo minimo di 5 giorni, ma sempre necessariamente a seguito di un test antigenico o molecolare con risultato negativo.

Il ministero della Salute, inoltre, con un’ordinanza ha prorogato fino al 30 aprile l’obbligo di indossare la mascherina  in tutte le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (Rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti,  gli ambulatori e gli studi dei medici di medicina generale. Lavoratori, utenti e visitatori dovranno indossare i dispositivi di protezione per accedere.

Nel frattempo dal 31 dicembre l’app Immuni non è più disponibile negli store e non si potranno più ricevere allerta o nuove certificazioni Covid-19, la Piattaforma contact tracing digitale è in dismissione così come il numero 1500

Detto ciò, la situazione complicata in Cina con l’allentamento delle restrizioni e l’esplosione dei nuovi casi, ha portato anche all’ordinanza entrat in vigore il 29 dicembre con la quale il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha disposto per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina l’obbligo di tamponi e, in caso di positività, l’esecuzione di test molecolari per il relativo sequenziamento del virus. Chi è entrato in Italia dalla Repubblica Popolare Cinese nei 7 giorni precedenti il primo test positivo, potrà terminare l’isolamento dopo 5 giorni dal primo test positivo se asintomatici da almeno 2 giorni e negativi ad un test antigenico o molecolare. L’ordinanza resta in vigore fino al 31 gennaio. (r.cr.)

Coronavirus, scende a 5 giorni l’isolamento dei positivi, prosegue l’obbligo di mascherina in ospedali e case di riposo
Cronaca 16 Dicembre 2022

Coronavirus e influenza, ondata di casi, l’Ausl riapre l’area separata in Pronto soccorso e i reparti Covid

Pronto soccorso e ospedale in affanno per l’ondata di influenza particolarmente aggressiva e il contemporaneo aumento dei casi di Covid. Si conferma quanto ipotizzato all’inizio di dicembre con la curva dell’incidenza dell’influenza molto più alta rispetto al passato, un virus AH3N2 che colpisce in modo particolare i bambini ma non disdegna neppure gli adulti.  Il gran numero di malati, sia con influenza che con Covid, porta al conseguente incremento di casi gravi o con complicazioni che necessitano le cure dell’ospedale.

Così l’Azienda usl di Imola è corsa ai ripari. Prima di tutto ha deciso di potenziare gli ambulatori dei medici di famiglia, dei pediatri e dei medici di continuità assistenziale presso la Casa della Comunità di Imola nei prefestivi e festivi: da domani sabato 17 fino al 25 dicembre compresi ci saranno turni aggiuntivi di personale nei prefestivi (dalle ore 8 alle 14) e nei festivi (dalle ore 8 alle 20). Poi è stata riattivata l’area Beta del Pronto soccorso, quella con accesso separato per i pazienti con patologie dell’apparato respiratorio.

A questo si aggiunge l’allargamento a 16 posti letto dell’area Covid internistica dell’ospedale (espandibile a 24) al terzo piano dell’ospedale, dove verranno centralizzati i pazienti fino ad ora gestiti nelle «bolle» dei vari reparti, sono stati attivati due box di Terapia intensiva Covid ed è ripresa la centralizzazione dei casi a maggiore complessità a Bologna; inoltre sono stati convertiti temporaneamente al Covid anche i 16 posti letto chirurgici del quarto piano (settore verde), “cercando per quanto possibile di non pregiudicare e rallentare l’attività chirurgica programmata” annotano dall’Ausl. Infine è stato riaperto anche il settore Covid dell’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro con una disponibilità di altri 15 posti letto. (l.a.)

Coronavirus e influenza, ondata di casi, l’Ausl riapre l’area separata in Pronto soccorso e i reparti Covid
Cronaca 4 Novembre 2022

Coronavirus, l’Ausl deve reintegrare 11 sanitari non vaccinati, la Regione: non vicino ai fragili

L’Ordine dei medici di Bologna ha reso noto di aver «provveduto dal 2 novembre ad effettuare in via immediata gli opportuni emendamenti», in pratica viene meno la sospensione dei sanitari non in regola le vaccinazioni anci-Covid possono ricominciare a lavorare. È l’effetto del decreto approvato dal Governo che ha interrotto due mesi prima il termine dell’obbligo per medici, infermieri o chiunque sia iscritto ad un ordine professionale di area sanitaria, dentisti e veterinari compresi. Si parla, in realtà, di numeri irrisori, l’Ordine dei medici parla di 140 in tutta l’area metropolitana. Per quanto riguarda l’Azienda usl di Imola ci sono 11 operatori da reintegrare, 3 Oss e 5 infermieri, 1 amministrativo, 1 ostetrica e 1 medico di medicina generale.

Più complicato capire a quali reparti o compiti saranno assegnati. Come ha stabilito il ministro della Salute, Orazio Schillaci, spetta alle Aziende sanitarie la scelta sulla ricollocazione del personale non vaccinato; l’Emilia Romagna ha convocato per lunedì la Cabina di regia Covid, l’organo tecnico-scientifico deputato a fornire le indicazioni operative. L’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, ha chiarito la linea regionale: “In attesa del confronto tecnico – ha detto – mi aspetto dalle Aziende sanitarie che il personale medico ed infermieristico reintegrato non venga impegnato in reparti in cui ci siano pazienti fragili. Ciò a tutela dei pazienti e degli operatori stessi”.

Poi, volendo, ci sarebbe da capire anche come comportarsi in futuro: l’Ausl di Imola ha altri 18 operatori che sono a tre mesi da vaccinazione o guarigione (dopo 120 giorni dovrebbero fare il richiamo o booster). In generale, convincere a proseguire con le vaccinazioni chi fino ad ora ha rispettato le regole rischia di diventare molto complicato. (l.a.)

Coronavirus, l’Ausl deve reintegrare 11 sanitari non vaccinati, la Regione: non vicino ai fragili
Cronaca 31 Ottobre 2022

Coronavirus, proroga alle mascherine in ospedali e case di riposo, stop all’obbligo vaccinale per i sanitari

Termina due mesi prima l’obbligo vaccinale anti-Covid19 per le professioni sanitarie, prorogato invece quello delle mascherine per entrare negli ospedali, strutture sanitarie in genere, case di riposo ed Rsa. Questi i provvedimenti inseriti oggi pomeriggio nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri guidato da Giorgia Meloni.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci ha motivato così la decisione sull’obbligo vaccinale per i sanitari: «Il quadro epidemiologico è mutato, l’impatto sugli ospedali è mutato, a questo si aggiunge la grave carenza di personale sul territorio». Nel comunicato del Governo è precisato che “si elimina la misura della sospensione dall’esercizio della professione, al fine di contrastare la grave carenza di personale sanitario che si registra sul territorio”.

Quindi nessuna deriva no-vax, non a caso Schillaci ha aggiunto deciso: «Ribadisco l’importanza dei vaccini per combattere la pandemia da Covid-19. E non è un ripensamento, non ho mai dichiarato che non sarei andato in quella direzione». Cautela «anche per l’approssimarsi della stagione influenzale», seguendo quanto auspicato nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica Mattarella.

Per quanto riguarda le mascherine, l’ordinanza che ne proroga l’obbligo fino a fine anno, è stata siglata già in mattinata, dato che quella precedente, fatta dal Governo Draghi, aveva come termine il 31 ottobre. “Condividiamo – ha commentato l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini – la decisione del Consiglio dei ministri, coerentemente con la richiesta di molte Regioni, fra cui l’Emilia-Romagna, di prorogare l’obbligatorietà dell’uso della mascherina. È una scelta opportuna perché nella lotta alla pandemia siamo sì usciti dalla fase emergenziale, ma il virus circola ancora e quindi è importante continuare a tenere comportamenti prudenti. La mascherina – ricorda Donini – protegge soprattutto i più fragili e i più vulnerabili, come gli anziani e i pazienti ricoverati”.

Dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute dell’Emilia Romagna è stata inviata una comunicazione alle Aziende sanitarie e agli altri enti e organismi della sanità pubblica e privata in cui si ricorda che l’obbligatorietà riguarda le strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti. (l.a.)

Foto d’archivio

Coronavirus, proroga alle mascherine in ospedali e case di riposo, stop all’obbligo vaccinale per i sanitari
Cronaca 30 Settembre 2022

Coronavirus, proroga al 31 ottobre dell’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani. Donini: «Tutela dei più fragili»

Fino al 31 ottobre continuerà ad essere obbligatorio indossare una mascherina negli ospedali, nelle residenze per anziani o nelle altre strutture sanitarie e socioassistenziali. Ieri sera l’ordinanza del ministero della Salute ha prorogato di un mese il termine precedentemente fissato al 30 settembre.

L’assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna oggi ha comunicato alle Aziende sanitarie la conferma di queste prescrizioni. Lavoratori, utenti e visitatori dovranno pertanto continuare a indossare le mascherine per accedere alle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali, le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani anche non autosufficienti.

Possono non indossare la mascherina i bambini di età inferiore ai sei anni e le persone con patologie o disabilità incompatibili e coloro che “devono comunicare con una persona con disabilità in modo tale da non poter fare uso del dispositivo”.  

“L’avvicinarsi della stagione invernale e l’andamento epidemiologico delle patologie infettive respiratorie ha convinto il Governo a prorogare di un mese l’obbligo, decisione che ci sentiamo di condividere- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. In generale raccomandiamo ai cittadini, soprattutto se si tratta di soggetti fragili, di continuare a indossare le mascherine anche in quelle circostanze in cui non c’è più un obbligo normativo, a partire dai luoghi molto affollati, perché continuano ad essere un importante strumento di prevenzione”.

Non cambia nulla, invece, per quanto riguarda i mezzi pubblici: come previsto, da domani non è più obbligatorio indossare la mascherina su bus, treni o traghetti. (r.cr.)

Foto d’archivio Azienda usl di Imola (pagina Fb)

Coronavirus, proroga al 31 ottobre dell’obbligo di mascherina nelle strutture sanitarie e nelle residenze per anziani. Donini: «Tutela dei più fragili»
Cronaca 1 Settembre 2022

Coronavirus, scende a 5 giorni il periodo di isolamento dei positivi

Scende a 5 giorni il periodo di isolamento per i positivi. Una notizia attesa da tempo alla luce della minor gravità dimostrata dalle nuove varianti del virus Sars-Cov2 e resa operativa dal ministero della Salute con la circolare numero 37615 emessa ieri, 31 agosto, che aggiorna le misure di isolamento per persone risultate positive ad un test molecolare o antigenico.

Lo rende noto l”Ausl di Imola che dettaglia le novità: “In caso di completa assenza di sintomi l’isolamento potrà durare 5 giorni purché dal quinto giorno venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo; in caso di sintomi l’isolamento potrà durare 5 giorni purché negli ultimi 2 giorni non vi siano più sintomi e al termine dell’isolamento venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo”.

Nel caso i sintomi siano assenti ma la positività al tempone persista, “l’isolamento potrà essere interrotto al termine del 14° giorno successivo al primo tampone positivo, a prescindere dall’effettuazione del test” precisano sempre dall”Azienda sanitaria.

Per quanto riguarda i contatti stretti di un caso confermato restano valide le indicazioni riportate nella circolare del 30 marzo scorso: autosorveglianza e obbligo di mascherina Ffp2 al chiuso o in presenza di assembramenti fino al decimo giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto. (r.cr.)

LA CIRCOLARE DEL MINISTERO

Coronavirus, scende a 5 giorni il periodo di isolamento dei positivi
Cronaca 31 Agosto 2022

Coronavirus, green pass per i visitatori in ospedale: da domani controllo del Qr code con lo scontrino

Da domani 1 settembre cambiano le modalità per il controllo del green pass di accompagnatori e visitatori dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola. Nel check-point all”entrata rimane attivo il solo dispositivo automatico per la lettura del Qr Code, già sperimentato nelle scorse settimane.

Accompagnatori e visitatori dovranno mostrare il green pass al dispositivo e ritirare lo scontrino che viene rilasciato come validazione, e presentarlo su richiesta agli operatori sanitari nei Servizi di destinazione. I controlli vengono effettuati a campione; nel caso in cui il visitatore non sia in possesso dello scontrino sarà invitato a tornare in portineria e ritirarlo.

“In base alla normativa attualmente vigente – ricordano dall”Ausl di Imola -: per accompagnatori e visitatori l”accesso è consentito solo se in possesso di green pass rafforzato (vaccinazione o guarigione) ad eccezione degli accompagnatori di soggetti minori/fragili/donne in gravidanza”.

Non è previsto l’obbligo di green pass, invece, per gli utenti e i pazienti che accedono alle strutture sanitarie per effettuare una prestazione, incluse operazioni di tipo amministrativo come una prenotazione o un pagamento al Cup. (r.cr.)

Coronavirus, green pass per i visitatori in ospedale: da domani controllo del Qr code con lo scontrino
Cronaca 13 Luglio 2022

Coronavirus, prenotazione della quarta dose anche per over 60 e fragili dai 12 anni. “Importante visto l'andamento virale'

Da oggi al via anche in Emilia Romagna le prenotazioni per la seconda dose di richiamo (o quarta dose) per gli over 60 e per tutte le persone (a partire dai 12 anni) con elevata fragilità. La circolare del ministero della Salute è arrivata lunedì sera «in considerazione dell’attuale ripresa dell’epidemia Covid-19 e dell’aumentata incidenza di ospedalizzazioni e ricoveri in terapia intensiva».

Per le prenotazioni sono aperti tutti i consueti canali: dal Cup alle farmacie al Fascicolo sanitario elettronico. A Imola sono state circa 180 oggi. I destinatari sono una platea di circa 850mila persone considerando coloro con più di 60 anni, circa 30mila nel circondario imolese. Per le somministrazioni è stato riattivato come punto vaccinale il solo Padiglione 12 di Imola (chi si era già prenotato riceverà un Sms per il cambio di sede).

Per quanto riguarda le persone con elevata fragilità si tratta di chi – nato a partire dal 2010 – presenta patologie o condizioni di disabilità grave, come, ad esempio, la sindrome di Down, la fibrosi cistica e altri tipi di condizioni (l”elenco completo è stato definito dal ministero. L”Ausl di Imola contatterà nei prossimi giorni direttamente gli interessati, circa 2mila (per eventuali segnalazioni contattare il proprio medico di famiglia).

Si amplia, quindi, la platea delle persone che possono fare la quarta dose. Come già per gli 80enni, occorre, però, che sia trascorso un intervallo minimo di almeno 120 giorni dal richiamo (terza dose) o dall’ultima infezione (data del test diagnostico positivo). Quest’ultima notazione è fondamentale alla luce del ritmo e dei casi di positività di questa ondata di Omicron 5 che se nel circondario imolese sembra arrivata all’apice, significa circa 2000 casi attivi ad oggi (per metà su Imola), 25 i ricoveri (in media un paio necessitano di terapia intensiva).

“È importante concentrare l’attenzione e la protezione sugli anziani e sui vulnerabili – annota Andrea Rossi, direttore generale dell’Ausl di Imola -. L’attuale vaccino non è superato, impedisce le manifestazioni più gravi della malattia”.

Rimangono naturalmente attive le vaccinazioni per gli over 80, aperte ormai da mesi. “Siamo pronti a questo nuovo step della campagna vaccinale, importante per mettere in sicurezza le persone più fragili, considerato l’aumento della circolazione virale e la ripresa della curva epidemica che si registra in Emilia-Romagna come in tutto il Paese – ha sottolineato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Raccomandiamo quindi la vaccinazione, nell’interesse dell’intera comunità”.

Per i 12-17enni sarà utilizzato solo il vaccino Comirnaty (BioNTech-Pfizer), per i maggiorenni entrambi i vaccini a mRNA (Comirnaty di Pfizer-BNT e Spikevax di Moderna).  (l.a.)

Coronavirus, prenotazione della quarta dose anche per over 60 e fragili dai 12 anni. “Importante visto l'andamento virale'
Cronaca 30 Giugno 2022

Coronavirus, la Regione proroga le Usca fino al 31 dicembre. Circolare a tutte le Ausl

Ultimo giorno di attività per le Usca. Anzi, no. Le Unità speciali di continuità assistenziale rimarranno almeno fino al 31 dicembre. In mattinata l’Ausl di Imola aveva informato con una nota che oggi sarebbe terminata l’attività delle Usca dato che la normativa non prevedeva ulteriori proroghe, poi nel pomeriggio il contrordine. La Regione con una circolare – inviata a tutte le Aziende sanitarie – ha comunicato la decisione di prorogare “in via eccezionale” fino al 31 dicembre 2022 le Usca, “in attesa della definizione di un nuovo  modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale”. 

Una decisione maturata in considerazione della nuova crescita dei contagi registrata nelle ultime settimane, “anche se la situazione dei ricoveri ospedalieri continua a non destare allarme, con numeri sotto controllo” sottolineano dalla Regione.

“L’Emilia Romagna – ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – è stata tra le prime ad attivare le Unità speciali di continuità assistenziale. Una modalità di intervento – ha aggiunto – che può essere ancora utile in questa fase in cui il virus rialza la testa e che bene si innesta sull’idea di sanità territoriale che abbiamo in mente per il futuro. Un modello che punta a fare del domicilio il primo luogo di cura e assistenza ai malati”. 

Le Usca, sono un simbolo della pandemia, istituite dall”articolo 4-bis del Decreto Legge 18 del 24 aprile 2020 e poi di legge in legge prorogate fino al 30 giugno 2022. Dall’Ausl di Imola sono state istituite sugli ambiti territoriali di Imola-Vallata, Castel San Pietro e Medicina nel 24 marzo 2020. (r.cr.)

Coronavirus, la Regione proroga le Usca fino al 31 dicembre. Circolare a tutte le Ausl
Cronaca 24 Giugno 2022

Coronavirus, due anziani deceduti a Imola e Medicina. Vaccinazioni, si cambia: solo con appuntamento

Domani sarà l”ultimo giorno di attività del centro vaccinale Covid del Padiglione 12 presso l’ospedale vecchio Ex Lolli di Imola, mentre martedì 28 giugno terminerà l’attività quello nella Casa della salute a Castel San Pietro. Questo non significa che non sarà più possibile vaccinarsi contro il Sars-Cov2, semplicemente occorrerà obbligatoriamente prenotare prima tramite Cup (farmacie e Cup web compreso) che daranno un appuntamento in base ai posti di volta in volta disponibili.  

Quindi, chi volesse approfittare delle ultime opportunità per il libero accesso per vaccinarsi può farlo domani mattina a Imola o martedì a Castello. Questo vale sia per tutti gli over 80 o i fragili che vogliono fare la quarta dose, sia per tutti coloro che hanno ricevuto nelle ultime settimane un invito telefonico o tramite Sms dell”Ausl per la vaccinazione (dovranno solo far vedere l’sms anche se indica un giorno diverso come appuntamento). In seguito anche costoro, se vorranno vaccinarsi, dovranno prendere appuntamento presso un punto Cup. 

Da un paio di settimane il trend dei nuovi casi è nuovamente in forte crescita. Ad oggi sono più di 36mila i positivi in Emilia Romagna, ma il 98% di loro non necessita di cure ospedaliere, si trova in isolamento domiciliare come prevede la prassi ma presenta sintomi lievi. In terapia intensiva ci sono complessivamente 29 pazienti (uno in più di ieri) mentre negli altri reparti Covid i positivi sono 792 (+16) in tutta la regione. Purtroppo, però, continua anche l’elenco delle vittime, soprattutto persone fragili con più patologie o molto anziane. Tra queste anche un imolese di 84 anni ed un medicinese di 85 anni.  

Nei dieci comuni del circondario imolese sono attualmente 1132 i casi attivi con una persona ricoverata in terapia intensiva.“Le varianti circolanti (Omicron 4 e 5) appaiono più contagiose ma meno aggressive – ha sottolineato il direttore dell’Ausl Andrea Rossi nella valutazione settimanale sulla pandemia -. I vaccini anti-covid hanno obiettivamente alcuni limiti, come la durata dell’immunità garantita, ma rimangono la migliore delle armi a disposizione per fronteggiare la pandemia”. (l.a.)

Coronavirus, due anziani deceduti a Imola e Medicina. Vaccinazioni, si cambia: solo con appuntamento

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